Elenco dei prodotti per la marca I Soldi

In uno dei posti tra i più incantevoli della Campania, a Buccino, antica colonia romana evocata dagli storici romani per la coltivazione degli ulivi, la famiglia Isoldi coltiva nelle sue tenute gli olivi di varietà “carpellese” e “frantoio”, in accordo con le antiche tradizioni.

Nel 1933, dopo un breve soggiorno cilentano, Giuseppe Ungaretti scriveva: “ulivi, sempre ulivi! In mezzo sono ulivi, come pecore a frotta”. Come nel passato, le olive vengono raccolte scrupolosamente a mano nei mesi di ottobre e novembre, selezionate e lavorate poche ore dopo nel frantoio aziendale, che utilizza tecnologie di ultima generazione, per ottenere alcune selezioni di oli a tiratura limitata.

Dopo un periodo di naturale decantazione, l’olio viene imbottigliato non filtrato per mantenere inalterate nel tempo le originarie caratteristiche organolettiche. Il frantoio Isoldi produce due differenti oli extravergine oltre ai numerosi oli aromatizzati: Aureo, e olio del Re denocciolato, tutti e due caratterizzati da una bassa acidità (mai superiore a 0,20% all’origine). Il primo di colore verde con riflessi dorati, si riconosce per il suo particolare gusto dolce, dal sapore pieno e dal retrogusto vivace. Indicato in tutte le diete ed è ideale per tutte le pietanze.

Comunemente l’olio extravergine d’oliva si ottiene dalla frangitura dell’oliva con il nocciolo. Così facendo, avvengono delle commistioni tra nocciolo e polpa che conferiscono determinate caratteristiche al prodotto finale.

Recentemente, grazie alle nuove tecniche ed alla ricerca, è stata resa possibile la tecnica della denocciolatura che consente l’estrazione dell’olio dalla solo polpa dell’oliva. Questo particolare olio ha il pregio di avere una bassissima acidità ed una alta resistenza all’ossidazione, grazie alla eliminazione del nocciolo dal processo estrattivo.

La nostra azienda si trova a Buccino un paesino in provincia di Salerno ricco di storia e di tradizioni. 

Storia, perchè Buccino sorge sui resti di una antica città romana chiamata Volcei. Durante i lavori di riparazione dei danni causati dal tremendo terremoto del 1980 sono emersi reperti dell’epoca risalente al sesto secolo a.c, oggi perfettamente incastrati nella vita degli abitanti, tanto che per ammirare i resti dell’antica Volcei bisogna passare attraverso le loro case, ammirando con emozione testimonianze di vita risalenti a circa 3000 anni fa. Tradizione, perché come testimoniano i recenti ritrovamenti, la pratica dell’olivicoltura era largamente praticata già a quell'epoca.

Per cui noi non abbiamo fatto altro che continuare la tradizione ottenendo lo stesso risultato seppur con tecnologie innovative.  In pratica: le olive una volta raccolte, scrupolosamente a mano, o mediante l’ausilio di attrezzature meccaniche, quali pettini vibranti o scuotitori, vengono trasportate immediatamente al frantoio in apposite cassette ben areate, preservandole così da eventuali schiacciamenti e fermentazioni dovute al possibile riscaldamento del prodotto.

Bisogna sapere che nelle olive vi sono le goccioline d’olio protette da una membrana proprio per non farle stare a contatto con l’acqua di vegetazione che si trova nelle olive stesse. Uno stoccaggio sbagliato, quale per esempio il trasporto nei sacchi, fa sì che l’oliva si schiacci, la membrana si rompa, e la gocciolina d’olio vada a contatto con l’acqua di vegetazione.

Da quel momento, la lipasi inizia il processo di acidificazione. È facile capire, dunque, che più tempo passa prima che venga trasformata in olio, più il prodotto diventa meno pregiato. Quindi, dicevamo, le olive vengono riversate in una tramoggia ed avviate alla lavorazione.

La prima fase consiste nel separare le olive dalle foglie, per cui vengono fatte passare su un nastro trasportatore dove un aspiratore elimina le foglie in quanto più leggere, mentre le olive, più pesanti, vengono fatte cadere in una vasca, dove vengono lavate con acqua corrente. Dopodiché si passa alla seconda fase in cui, mediante un frangitore a coltelli di ultima generazione, l’oliva viene rotta, polverizzando cosi la gocciolina d’olio presente al suo interno. Dopo circa 30 minuti, l’impasto che ne risulta, viene fatto passare attraverso una centrifuga orizzontale che elimina la parte solida e l’acqua di vegetazione, mentre l’olio viene purificato ulteriormente mediante una centrifuga verticale.

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